Comune di BEVAGNA

Parco Fluviale Storico Archeologico del Clitunno | Teverone | Timia

Aiso, la risorgiva naturale

La Piana di Bevagna, situata nell’Umbria, è un luogo dove convergono diversi fiumi, tra cui il Clitunno, il Teverone, il Timia e il Topino, all’interno di una valle alluvionale ricca di sorgenti. Molte di queste piccole insenature d’acqua, laghetti e sorgenti, alcune delle quali ora estinte o riempite, sono state documentate in antiche mappe topografiche della regione.

Non lontano dal centro abitato, è possibile individuare un laghetto di forma sub-circolare noto come il lago dell’Aiso. Questo bacino, con un diametro di 25 metri e una profondità di circa 13 metri, è alimentato da due sorgenti sub-lacuali ed è sicuramente formatosi in epoca pre-romana. Secondo alcune leggende risalenti al XIV secolo l’origine di questo lago è legata ad uno sprofondamento catastrofico. Nelle vicinanze dell’Aiso, storicamente conosciuto in letteratura come Abisso o Inferno, si trovano altre polle sub-circolari di dimensioni più ridotte. Alcune di queste polle sono ancora attive, mentre altre sono presenti nelle mappe storiche.

Nelle immediate vicinanze del lago dell’Aiso, l’ambiente è arricchito dalla presenza di maestosi Aceri Campestri. Questi alberi, con le loro foglie caratteristiche e le chiome estese, contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva attorno al laghetto ed offrono un’oasi di freschezza e bellezza naturale in questo luogo unico.

Secondo le leggende popolari, documentate fin dal 1600, il lago si sarebbe formato a causa dello sprofondamento di un casolare appartenente a un contadino blasfemo che osò trebbiare nel giorno della festa di Sant’Anna, che cade il 26 luglio. Questi racconti narrano di voragini e sprofondamenti, temi che caratterizzano parte della cultura popolare successiva all’epoca romana. La tradizione orale e scritta, risalente almeno al 1500, è ricca di leggende che descrivono voragini e aie sprofondate, così come l’origine miracolosa di laghi e pozze d’acqua. Le voragini di solito rappresentano il risultato diretto dell’intervento divino o, più frequentemente, dell’azione di un santo, che punisce coloro che infrangono divieti.

Questi racconti presentano vari motivi narrativi, ma il più comune è quello dello sprofondamento e dell’origine improvvisa e miracolosa di una polla d’acqua come conseguenza della punizione per la trebbiatura nel giorno di festa. Un altro aspetto interessante di queste storie è che i laghi formati in questo modo spesso sono considerati senza fondo o sono visti come un passaggio per l’inferno, suggerendo una possibile continuità tra le tradizioni del culto pagano e quelle del cristianesimo.