Comune di BEVAGNA

Parco Fluviale Storico Archeologico del Clitunno | Teverone | Timia

Aisillo, il santuario delle acque

L’abitato di Bevagna sorge sulle antiche rovine della Mevania romana, in un luogo dove i fiumi Clitunno, Teverone e Topino confluiscono lungo il margine orientale della Valle Umbra. Questa valle, caratterizzata da depositi alluvionali, è nota per le numerose polle d’acqua dal profilo circolare, chiamate Aiso o Aisillo, derivanti dalla parola “Abisso.”L’assetto idrogeologico unico dell’area, insieme alla sua particolare forma, fa pensare che queste risorgive siano sinkholes, voragini originate dalla risalita di fluidi in pressione, che, combinate con processi erosivi, causano il cedimento della copertura e la formazione di laghetti.

La Soprintendenza ABAP dell’Umbria ha condotto tre campagne di scavo, tra il 2005 e il 2010, presso l’Aisillo Fanelli (ca. 500 m a sud-est dell’Aiso), con le indagini che hanno riportato alla luce parte d’un complesso cultuale concepito attorno a quello che si configura come il suo elemento distintivo e che, fin dalle origini, dovette connotare il luogo come sacro: la risorgiva.
Questo complesso è un autentico sito archeologico subacqueo, un tempio del culto delle acque di epoca romana. La sua ubicazione è particolarmente interessante, poiché funge anche da luogo di migrazione per uccelli e varie specie, essendo un’importante oasi faunistica.

Monumentalizzata da una vasca circolare con due strutture concentriche in cocciopesto con un diametro interno di 8 metri, la fonte – profonda ca. 5 m – è collocata in posizione enfatica al centro di un portico. Di particolare interesse è l’ambiente più occidentale del complesso, che presenta un pavimento in mosaico di tessere calcaree, che risalgono a un arco temporale che va dal II secolo a.C. agli inizi del IV secolo d.C. Questa fase è evidenziata anche da alcune terrecotte architettoniche raffiguranti scene di combattimento mitico, probabilmente una gigantomachia.
La scoperta di almeno due sacelli suggerisce la presenza di un culto dedicato a diverse divinità, tesi avvalorata anche dal ritrovamento di alcuni frammenti di statue in terracotta di epoca repubblicana raffiguranti due figure femminili e almeno una maschile.

Un riferimento utile in questo contesto è la celebre lettera di Plinio il Giovane (VIII, 8) riguardante il santuario del dio Clitunno presso le fonti omonime, che presenta alcune analogie con l’Aisillo, come la presenza di laghetti originati da sorgenti sotterranee collegati da ruscelli e la dedica a diverse divinità.